Un giorno la dea Afrodite si innamorò del giovane Adone. Marte, marito di Afrodite, adirato per l’infatuazione della moglie, scagliò contro Adone un gigantesco cinghiale per ucciderlo. Adone, miracolosamente, sopravvisse all’attacco della belva feroce, e fu nascosto in una grande cassa dalla Dea che, per proteggerlo dall’ira del marito, consegnò la stessa alle cure di Proserpina, regina degli inferi. Incuriosita dallo strano favore chiesto dalla dea della bellezza, Proserpina decise di aprire la cassa e si innamorò a sua volta del giovane. Quando poi un giorno Afrodite chiese la cassa indietro e la dea degli inferi si rifiutò, essa andò da Zeus chiedendo che si riparasse al torto. Zeus decise così che Adone trascorresse parte dell’anno con Afrodite tra i vivi e la restante parte con Proserpina, tra i morti. Quando Adone tornò negli inferi, Afrodite pianse copiosamente, e dalle lacrime della dea versate sul terreno si generò un coloratissimo fiore profumato che, come il bel giovane, sarebbe stato destinato a periodi di vita alternati a periodi di morte. Il nome Calendula deriva dal latino Kalende, che è il primo giorno del calendario romano, in riferimento alla fioritura mensile nel periodo estivo di questa meravigliosa pianta. Sia i latini che i greci erano soliti chiamarla Solsepium, seguace del sole, proprio per il fatto che i fiori si aprono e si chiudono al sorgere e al calare del sole. Le proprietà della Calendula sono molteplici: antinfiammatorie, cicatrizzanti, emollienti, lenitive. Ciò è dovuto alla presenza importante di flavonoidi, acido salicilico, mucilaggini, vitamina C, e il suo olio essenziale è apprezzatissimo anche in ambito cosmetico.